Il tesoro di Seuso
Di questo argomento si è sentito parlare la prima volta nel 1990 quando alla Sotheby’s sono stati messi all’asta oggetti in argento risalenti al periodo romano (IV secolo d.C.) e la cui proprietà era stata attribuita a Seuso, dalla dedica incisa su uno dei piatti. Siccome non si è potuta identificare con esattezza la provenienza dei reperti, la Casa d'aste pubblicò un invito per ricevere notizie utili, al quale risposero il Libano, l'Ungheria e l’ex Jugoslavia.
Quest'ultima fornì le coordinate più precise, complete di testimonianze che individuavano presso Barbariga il luogo del ritrovamento. In definitiva i preziosi oggetti in argento sono rimasti di proprietà del nobile inglese Lord Northampton: tra piatti e brocche di finissima fattura e i più bei esempi di argenteria artistica d'epoca romana, i quattordici pezzi pesano più di 30 chili. Il loro valore di mercato è stimato sui 40 milioni di sterline.
La storia del ritrovamento, del trafugamento e della sorte definitiva di questo tesoro non è finita, perché si tenta ancora di rispondere a tante incognite.