Snorkeling

La spiaggia Martulina fa parte della passeggiata lungomare di Peroi. La spiaggia è di ciottoli ed è facilmente riconoscibile dai resti del molo austro-ungarico. Ma quello che ci interessa realmente è nascosto in mare.

Snorkeling - la spiaggia Martulina
La spiaggia Martulina fa parte della passeggiata lungomare di Peroi. Ci si arriva facendo una piacevole passeggiata di circa 15 minuti dalla baia di Portić, oppure in macchina seguendo le indicazioni per raggiungere la spiaggia di Peroi, ciottolosa, facilmente riconoscibile grazie ai resti del molo austroungarico ancora visibili in mare. Guardando dal lato della spiaggia, vicino al parco giochi per bambini, si nota un molo largo, di blocchi di pietra, crollato a metà lunghezza. Dopo una decina di metri dal mare affiorano due moli paralleli con in cima dei pali metallici che sostengono due piccole pedane – postazioni da ricognizione.

Ma quello che ci interessa realmente è nascosto in mare.
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Questo spot per lo snorkeling conserva tracce di un'epoca non remotissima, le quali ci raccontano del locale patrimonio marittimo e bellico della Monarchia austroungarica. Da quando Pola venne scelta come porto bellico principale dell'Impero, verso la metà del XIX secolo iniziò il periodo d'intensa edificazione e creazione di una serie di fortificazioni, di ormeggi, di vie marittime, come anche lo sviluppo di una moderna marina da guerra. Il canale di Fasana era l'area ausiliare di ormeggio e pertanto davanti a questa spiaggia navigavano le più moderne navi da guerra dell'epoca, corazzate e dotate di artiglieria pesante.
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A difesa del porto bellico centrale della Marina austroungarica nell'ampio territorio circostante al golfo di Pola venne creato un peculiare sistema difensivo, il quale oltre ai forti e alle batterie comprendeva pure la posa in opera di barriere/barricate marine. Era l'epoca dell'invenzione del siluro Torpedo e della costruzione dei primi sottomarini e pertanto non ci sorprende il fatto che durante la Prima guerra mondiale proprio in quest'area fosse stata posata in opera una protezione marina sotto forma di rete d'acciaio, o grosso cavo d'acciaio, che partiva da punta Mertulin, l'odierna spiaggia Martulina, e raggiungeva Brioni Minore, proteggendo in tal modo l'entrata settentrionale nel canale di Fasana.
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​​​​​​​Si può iniziare il giro di scoperta di questo interessante spot nel punto in cui è crollato il molo, dove i due moli paralleli proseguono in direzione di Brioni e le acque hanno una profondità media di due metri. Tra di essi c'è un largo passaggio in cui nuotano giovani pesci, mentre nelle fessure del molo si può intravedere anche qualche granchio favollo che vive in curiosa simbiosi con la spugna arancione: la strappa dal fondale e la usa per mimetizzarsi. 

​​​​​​​In questo passaggio tra i due moli potete curiosare sotto i blocchi di pietra dove si nascondono seppie e piccoli scorfani e c’è pure un'apertura visibilmente più larga che assomiglia ad una finestrella di colore azzurro. Nelle fessure orizzontali sui lati del molo si può notare anche il pesciolino denominato peperoncino giallo, facilmente riconoscibile per la sua testa nera e il corpo giallo, arancione o rosso. È abile anche nel nuoto a rovescio e quando apre le pinne laterali si nota un contorno bianco che lo abbellisce ulteriormente. Sulle pareti dei moli si nota la spugna piatta Spirastrella che, vista la posizione ombreggiata si è colorata di rosso intenso, molto particolare.

​​​​​​​Guardando verso il mare aperto, sono interessanti anche i pezzi di molo caduti sul lato destro. Passandovi accanto dal lato esterno si nota pure un enorme anello al quale venivano legate le navi.

​​​​​​​La parte più interessante di questa struttura è la banchina sommersa, alla fine dei moli e distante solo pochi metri. Oggi la adornano grandi ostriche, spugne comuni e tre grandi anelli. Sotto vivono una bella e varia compagnia di saraghi fasciati, grossi esemplari di tordo pavone, qualche sarago, castagnole e sciarrani. L'area è spesso visitata da branzini, banchi di cefali e orate.

​​​​​​​Il fondale circostante è chiazzato di lastre sassose e piccole rocce, ma se si ritorna fiancheggiando il molo più grande, sul suo lato esterno si nota il fondale sabbioso sul quale ci sono vari bivalvi e chiocciole di mare, come murici e murici spinosi, orecchie di mare, cuori eduli, cappe lisce e stelle marine.

​​​​​​​Arrivando ai fondali bassi si rimane sorpresi dall'enorme colonia di lepri di mare. Qui si riproducono e mangiano l'erba di mare. Possono essere di colore giallo, marrone chiaro e scuro maculato. Appartengono all'ordine dei nudibranchi ed hanno delle piccole pieghe sul dorso a mo' di ali, con le quali scivolano goffamente nell'acqua. Se le spaventate, emettono una sostanza liquida violacea dall’odore sgradevole. In quest'area si possono ammirare anche altri tipi di nudibranchi, quali l'endemico dendrodoris di colore marrone con il margine arancione, che raggiunge gli 8-9 cm di lunghezza; la gialla tilodina con un piccolo guscio rachitico, che di solito vive sulla spugna gialla di cui si nutre. In questo spot è possibile intravedere anche il granchio ragno con le sue sottilissime zampette che somigliano a stuzzicadenti e che si fa vedere molto raramente.
Avvertenza:
Pur sembrando molto allettante, non tentate di immergervi sotto i blocchi di pietra o sotto il settore del molo crollato, perché è molto pericoloso. 

Guardando con attenzione il fondale circostante è possibile trovarvi anche resti di bozzoli di cartucce e altri pezzi di struttura metallica: non portateli via. Sono i resti del passato che rallegrano i bagnanti che li notano, accendendo la loro immaginazione sugli eventi di un passato remoto. 

Portatevi come ricordo del luogo un'immagine memorizzata o fotografata, per permettere anche alle nuove generazioni di fare un magico tuffo nel passato…